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PROGETTI >> REALIZZATI

PROGETTO TER.RA
  • PROGETTO TER.RA

PROGETTO TER.RA

PROGETTISTA: Gianpaolo Buccino alias TERRI

  • Anno: : 2011
  • Categoria: : Altro
  • Visto: 810 VOLTE
DESCRIZIONE: Progetto TER.RA di Gianpaolo Buccino alias TERRI. C’è un modo di pensare comune per il quale esisterebbero due universi: quello delle cose umane...
Progetto TER.RA di Gianpaolo Buccino alias TERRI. C’è un modo di pensare comune per il quale esisterebbero due universi: quello delle cose umane (a cui apparterrebbe l’architettura) e quello delle realtà scientifiche, senza accettare che gli aspetti naturali e culturali dell’uomo sono proprietà differenti di un medesimo fenomeno. Eppure l’antropologia, che studia la storia della comparsa e dello crescita dell’uomo sulla Terra, fatta di lunghi sviluppi e di lente trasformazioni, è tesa proprio ad individuare l’identità bio-fisica, culturale e sociale dell’essere umano. Spesso il darwinismo viene preso come equivalente di teoria evolutiva ma, in realtà, anche nella sua sintesi moderna, che vede nella casualità delle mutazioni genetiche e nella necessarietà della selezione naturale il meccanismo di tutta l’evoluzione, rappresenta solo una possibile spiegazione che non rende ragione dell’evoluzione nel suo complesso (evoluzione genetica ed evoluzione memetica), perché al comportamento biologico (innato), comune a tutti i viventi, nell’uomo si accompagnano gli elementi comportamentali - che in pratica hanno assicurato, con la capacità di progettualità e di simbolizzazione, oltre il caso e la necessità, la progressiva emancipazione dai fattori ambientali e l’allentamento della selezione naturale - culturali (acquisiti) e sociali (imposti). Infatti la singolarità e l’emergenza dell’uomo, giudicate non solo sullo sfondo del suo ambiente, il pianeta Terra, ma anche rispetto alla ben più larga scala cosmica (gli astrofisici dicono che quella sociale - e quindi quella culturale - è la forma suprema del movimento della materia dell’intero universo che, se salvaguardata, garantirà l’eternità dell’umanità), si manifestano in molteplici modi: nella capacità di adattare a sé, in modo progettuale, l’ambiente in cui vive e di adattarsi convenientemente ad esso; nel linguaggio, che gli permette forme di comunicazione universali e simboliche che astraggono dalla concretezza e dall’immediatezza della sua vita istintiva; nella sua capacità di comprensione del mondo naturale, di cui sa prevedere il comportamento e guidarne la trasformazione; nella sua continua tensione verso mete sempre maggiori di conoscenza e di volizione che costruiscono la sua storia; nella sua capacità di cultura e nella presenza di una dimensione spirituale che lo conduce a farsi domande sul senso dell’esistenza, sulla libertà e la moralità dei suoi atti, sull’origine e sul fine di tutte le cose. Ma, determinante ai fini evolutivi, la peculiarità risiede nella sua attitudine ad organizzarsi in strutture sociali anche molto specializzate e complesse, nel fatto cioè che “nel passaggio dalla selva alla radura […] l’uomo è [divenuto] il vivente la cui essenza è sociale (politica) [e in quanto tale] è continuamente impegnato nel costruire relazioni […] con disegni comunitari […] insomma a costruire poleis (città). Perciò l’architettura [come costruzione sociale] è la meno individuale di tutte le arti, e l’originalità nell’architettura è il risultato di una consonante sensibilità collettiva”. In questo quadro di riferimento generale e alla luce delle trasformazioni incalzanti della scienza, dell’arte e della filosofia che stanno costringendo i settori del sapere classico a rivedere la loro impostazione sulla base del “pluralismo realistico” fondato sulla “logica del terzo incluso”, il Progetto TER.RA - una rinnovata iniziativa culturale che sta per “ter.za architettu.ra” e promossa da TERRI nella forma giuridica di una Fondazione - intraprende la strada dell’integrazione, in uno, dell’approccio tecnologico e umanistico con quello metafisico applicato all’architettura, seguendo le due vie della percezione e l'epistemologia del progetto ed ispirandosi ai principi e adottando i metodi dettati dalla carta della transdisciplinarità di Lima de Freitas, Edgar Morin e Basarab Nicolescu (un pittore, un sociologo e un fisico), il cui percorso critico: parte dalla coscienza ecologica planetaria che “L’uomo abita il mondo, [lo trasforma] ma non lo costruisce. […] Vero è, invece, che nel mondo egli costruisce” (ossia che l’architettura, effetto dell’opera umana finalizzata alla creazione di un ambiente artificiale idoneo alle vita in rapporto ai fattori esterni, si colloca a pieno diritto nell’ambito della biosfera - e quindi nel contesto della idea di Gaia - condizionandola, con tutto ciò che ne consegue); passa per la concezione democratica globale secondo la quale, attraverso la sua umanizzazione concreta, “l’architettura è di tutti, perché è intorno a noi, tra di noi e dentro di noi” (cioè che l’architettura - intesa come complessità alto-dimensionale di entità naturali o di funzione, culturali o di informazione, sociali o di comunicazione - è il prodotto del soddisfacimento di uno stato bisogni, legati all’architettura, insieme materiali, spirituali e relazionali, inscindibili ma non immutabili, dal momento che dalla grotta al grattacielo le unità significative dell’architettura sono comparse a determinate soglie dello sviluppo della specie, in derivazione della modificazione e della formazione nel tempo di nuove esigenze, contemporaneamente di sopravvivenza, di esistenza e di convivenza); per poi incamminarsi “verso un’architettura consapevole, sostenibile e solidale perseguita nella bellezza, sinonimo di felicità” (ovvero che l’architettura si interroghi su se stessa, sulla sua causa e sulla sua vocazione, sul suo senso e sul suo ruolo moderni - cioè attuali - all’interno del processo evolutivo della conoscenza allargata, sempre in avanzamento, e del mondo perturbato, sempre in divenire, e quindi sulla sua responsabilità morale nei confronti della città, dell’uomo e della natura, e del loro futuro e del loro destino, in termini di speranza, di contributo e di aspirazione al miglioramento, al cambiamento e all’accrescimento civile, assumendo la propria posizione nella costruzione di una nuova tradizione e di una nuova identità, portatrici di valori nuovi). Ma senza dimenticare mai che sono sempre il frutto dell’onda lunga della storia dell’umanità. TERRI © 2001-2011



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