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Tradizioni e Contaminazioni

Tra Storia e Design a Bergamo

 
Al via l’edizione 2018 di DimoreDesign: cinque palazzi storici della città sono reinterpretati da grandi designer e mostrati agli spettatori in una versione inedita. Ogni domenica, dal 9 settembre al 3 ottobre, Palazzo Agliardi, Palazzo Terzi, Palazzo Moroni, Villa Grismondi Finardi e Palazzo Polli Stoppani aprono le porte al pubblico, svelando un’identità nuova, in equilibrio tra contaminazioni e tradizioni. A cavallo del tempo, tra stucchi e preziosi affreschi, tra i quadri di Moroni e decori del Tiepolo, Lorenzo Damiani, Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti – Deepdesign, Daniela Puppa, Odo Fioravanti e Persico – Prototipi d’autore si sono lasciati ispirare dalle mura secolari delle storiche dimore di Bergamo per creare affascinanti cortocircuiti creativi, ridefinendo l’architettura degli spazi.
 
 
Non solo visite, ma anche occasioni di confronto e dibattito: tutti i mercoledì sera dal 12 settembre al 3 ottobre, i designer si raccontano nei saloni delle dimore, durante gli incontri moderati da Giacinto Di Pietrantonio, curatore del progetto. Si replica inoltre la Masterclass DimoreDesign, giunta alla terza edizione: i giovani studenti dello IED coinvolti nel percorso di progettazione dei designer, guideranno i visitatori alla scoperta delle installazioni nel corso delle domeniche di apertura. Grazie al sostegno di UBI Banca gli studenti di design hanno in questo modo l’opportunità di incontrare i grandi protagonisti dell’edizione 2018, approfondendone i percorsi, esplorando le visioni. 
 
 
Lorenzo Damiani a Palazzo Agliardi
Titolo allestimento: Innesti
 
Nella suggestiva cornice di Palazzo Agliardi si susseguono una serie di esperienze progettuali “dell’oggi”, certamente scelte in rapporto al contesto di grande rilievo storico in cui si inseriscono, ma selezionate anche in relazione alla loro logica progettuale. In una sequenza spaziale scandita da opere d’arte di pregio, si accostano oggetti “ospiti” diff erenti: alcuni nati per deformazione del materiale, altri in cui la percezione della funzione viene leggermente modifi cata, altri ancora in cui il messaggio diviene funzione primaria. Un percorso tra progetti contemporanei “innestati” in uno spazio vivo e vissuto già dal lontano Cinquecento, innesti pronti a dialogare con ambienti, dipinti, arredi e oggetti presenti nell’elegante scrigno del Palazzo, alla ricerca di contrasti e armonie.
 
 
Daniela Puppa  a Palazzo Moroni
Titolo: Tracce
 
La bellezza degli spazi e la ricchezza degli arredi hanno suggerito all’autore il tema dell’allestimento: lasciare tracce senza voler distrarre il visitatore dalla vista d’insieme del luogo. Il lavoro della designer è leggibile attraverso i suoi oggetti sparsi e mescolati a quelli dell’arredo esistente. Tracce sottili da scoprire tra i tantissimi pezzi che completano ciascuna delle stanze. Per questo lavoro ha privilegiato oggetti in vetro: lampade, vasi colorati e luminosi. Al termine del percorso l’artista fi rma l’esperienza vissuta, con la traccia di un oggetto diverso dagli altri che ben rappresenta il suo lavoro.
 
 
Matteo Bazzicalupo e Raffaella Mangiarotti - Deepdesign a Palazzo Terzi
Titolo allestimento: L’anima sensibile delle cose
 
La mostra è una selezione del lavoro di deepdesign di Matteo Bazzicalupo e Raff aella Mangiarotti, il cui percorso è guidato da un’intensa attività di ricerca sulle forme, le tecnologie e i materiali nuovi, che spesso tende ad una radicale rivisitazione delle tipologie. Strumenti servizievoli e funzionali per il quotidiano, nella costante ricerca di eleganza, una qualità sempre più rara. Oggetti che emanano irradiazioni pervasive, intangibili, ma percettibili. Alla base della ricerca di deepdesign di Matteo Bazzicalupo e Raff aella Mangiarotti, c’è sempre la tensione all’incontro tra organicismo formale e complessità funzionale, come avviene in natura in modo spontaneo ma perfetto, senza ridondanza né rigidità estetica, verso una pura economia della forma. 
 
Odo Fioravanti a Villa Grismondi Finardi
Titolo: Fil Rouge  
 
Col progetto Fil Rouge il designer Odo Fioravanti propone una lettura degli spazi di Villa Grismondi Finardi grazie ad un fi lo rosso che fi sicamente attraversa i preziosi spazi di questa dimora storica, guidando il cammino dei visitatori tra le stanze e gli oggetti che la rendono unica. Il fi lo si srotola a partire da un piccolo trespolo nella prima sala, proseguendo nelle stanze successive - come il celebre fi lo di Arianna - andando a sottolineare alcuni oggetti presenti nella collezione della casa e dettagli dell’architettura. Tre pedane bianche metteranno a confronto oggetti della collezione della villa con prodotti della produzione del designer, instaurando un divertente paragone e un ideale dialogo tra epoche diverse. Una sedia del designer fronteggerà una sedia della casa, una teiera del designer una teiera della casa, e cosi via in un avvincente tête-à-tête. 
 
 
 
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