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Kartell

Kartell

  • INDIRIZZO: Via delle Industrie , 1
  • LOCALITA': NOVIGLIO - (MI) - ITALIA
  • TELEFONO: +39 02 900122 77
  • WEBSITE: www.kartell.it

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LʼAZIENDA
 
Creatività e tecnologia, glamour e funzionalità, qualità e innovazione: una combinazione di fattori straordinaria che insieme a una visione strategica di distribuzione ha contribuito a sancire il successo di Kartell. Azienda leader del design, Kartell si propone ad un pubblico internazionale con una collezione unica per originalità, varietà e ampiezza di gamma. Con i suoi 63 anni di storia magistralmente raccontati attraverso tutti i suoi prodotti, che esprimono il linguaggio e lʼatmosfera del periodo in cui sono nati ma, allo stesso tempo, sono degli oggetti contemporanei che portano con sé molti altri valori e messaggi. Tutto questo li ha resi parte integrante del paesaggio domestico.
 
I prodotti sono polifunzionali e trasversali, di facile fruizione e dallʼindubbio appeal estetico. Colore, ironia, gioco dei sensi, trasparenze e forme uniche per oggetti unici: il prodotto Kartell è riconoscibile a prima vista in tutto il mondo per lʼemozione che regala, la sua durevole funzionalità e lʼindiscussa qualità. La continua evoluzione nellʼutilizzo dei materiali e la sperimentazione di nuove tecnologie volte a scoprirne proprietà inedite, sono fondamentali per lo sviluppo del prodotto Kartell sia per quanto riguarda la ricerca di prestazioni funzionali che per lo sviluppo di nuove qualità estetiche, grazie a questa continua ricerca è stato possibile introdurre la satinatura, la trasparenza, la flessibilità, la resistenza ad agenti atmosferici, la morbidezza e il touch.
 
 
Con Kartell hanno collaborato e collaborano designer di fama mondiale quali Philippe Starck, Ron Arad, Mario Bellini, Ronan e Erwan Bouroullec, Anna Castelli Ferrieri, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Patrick Jouin, Ferruccio Laviani, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Marcel Wanders, Tokujin Yoshioka, Vico Magistretti, Alberto
Meda, Front. Un team creativo che ha costruito con Kartell un feeling particolare attraverso il dialogo e il continuo scambio dʼidee sui progetti fino a stabilire un perfetto equilibrio tra lʼesperienza progettuale dei designer, le potenzialità e le esigenze dellʼazienda.
 
Lʼattività dellʼazienda si articola su due fronti: LABWARE, materiali da laboratorio, e HABITAT, dedicata ai mobili, ai complementi dʼarredo e allʼilluminazione (reintrodotta con successo in catalogo a partire dal 2000). Oggi Kartell esporta il 71% del suo fatturato in oltre 100 paesi del mondo. Nei suoi sei decenni anni di attività, Kartell ha conquistato unʼinvidiabile serie di prestigiosi riconoscimenti internazionali, fra cui nove Compassi dʼOro e il “Premio Guggenheim Impresa & Cultura”, conferito nel 2000 al Museo Kartell come “miglior museo dʼimpresa”.
 
LA STORIA
 
Fondata nel 1949 a Milano dal giovane ingegnere chimico Giulio Castelli, con lʼintento di “produrre oggetti che avessero caratteristiche innovative, intese come applicazione di nuove tecnologie produttive, rivolte allʼeconomia del materiale e allʼefficienza del processo”, Kartell avvia la sua attività con la produzione di autoaccessori, casalinghi, apparecchi dʼilluminazione e articoli da laboratorio e, con lʼapertura del Settore Habitat nel 1963, di mobili e complementi dʼarredo. Sin dalle origini Kartell si avvale di un approccio del tutto innovativo per la progettazione dei propri articoli basato sulla ricerca tecnologica e sul design, essenziali per affrontare “il progetto delle materie plastiche” che a differenza dei materiali naturali, si presentano prive di unʼidentità visibile prima della lavorazione.
 
Nel 1988, alla soglia dei settantʼanni, Giulio Castelli passa il timone a Claudio Luti, che rileva il Marchio.
Rivedendo il catalogo nel rispetto del DNA Kartell, Luti concentra la sua strategia sul prodotto, portando avanti una ricerca sul progetto basata sulla qualità, privilegiando la percezione tattile e sonora delle superfici e avvalendosi della collaborazione dei più rinomati designer internazionali, primo fra tutti Philippe Starck, un fruttuoso sodalizio che ha generato forme e prodotti innovativi, grazie al pragmatismo e lʼintuizione imprenditoriale di Luti e al genio creativo del celebre designer francese. Il rinnovato approccio con i materiali detta la rotta e i momenti di svolta di Kartell: la loro elaborazione, manipolazione e arricchimento per un prodotto
finale che, seppur interamente in plastica, assume connotati e modalità, piuttosto che linguaggi formali anche diversi.
 
La svolta avviene nel 1999 quando, dopo anni di ricerca e grazie a unʼinnovazione rivoluzionaria, Kartell è la prima azienda al mondo ad utilizzare il policarbonato per produrre oggetti di arredo. Il risultato è La Marie, una sedia completamente trasparente dal design moderno e minimale. Da questo momento Kartell sviluppa e approfondisce il tema della trasparenza che lʼha resa unica e originale, prosegue la ricerca nello studio delle superfici, partendo dallʼuso di tecnologie nuove e materiali performanti.
 
KARTELL – UNA COLLEZIONE MADE IN ITALY
 
Fin dalle sue origini, Kartell si è caratterizzata per la produzione industriale di oggetti di design in materiale plastico di altissima qualità, di notevole contenuto tecnologico e made in Italy. Dalla scelta di tecnologie allʼavanguardia, allʼuso di materiali termoplastici innovativi e certificati, spesso studiati insieme ai migliori
produttori internazionali; dai siti produttivi dislocati sul territorio italiano, tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, cuore della cultura manifatturiera nazionale, allʼautomatismo dei processi di produzione, teso - tra lʼaltro - ad aumentare gli standard di sicurezza, fino al coinvolgimento degli addetti stessi nel “fare” il prodotto, Kartell è in grado di garantire ai fruitori dei propri prodotti, una collezione che ha nella tecnologia, nella qualità, nella resistenza e nella lunga durata il suo DNA.
 
 
La produzione degli oggetti Kartell è seguita in tutte le sue fasi da tecnici dellʼazienda, che ne accertano e verificano lʼadeguatezza tecnologica, lʼindustrializzazione e la qualità, cercando di conciliare le esigenze e le attese del consumatore finale, con i processi industriali utilizzati. Lʼalto grado di stabilità e ripetitività di tali processi, permette di minimizzare le inefficienze e gli sprechi, a favore di produzioni con scarsi residui inquinanti e, in ogni caso, completamente riciclabili. I prodotti di Kartell non sono soltanto esteticamente attraenti. La loro comprovata praticità e multifunzionalità è costantemente verificata e tenuta sotto controllo tramite prove di affidabilità severe e rigorose, condotte secondo norme UNI EN specifiche.
 
LʼUNIVERSO RETAIL
 
I punti vendita Kartell sono il luogo eletto, dedicato a comunicare insieme al prodotto la filosofia e, nel contempo, a illustrare al pubblico dei consumatori di tutto il mondo la propria peculiare interpretazione delle esigenze abitative. I punti vendita monomarca Kartell sono spazi espositivi destinati non soltanto a esporre alla clientela l'eclettica gamma prodotto di Kartell, ma a veicolare anche lʼidentità e i valori del marchio: design, innovazione, produzione industriale, poliedricità, glamour, vivacità.
 
 
Iniziata nel 1997 con l'apertura del primo flagship store nella città natale del marchio, Milano, la strategia retail di Kartell si rivela fin da subito un'arma di comunicazione vincente. Situati nelle strade dello shopping delle principali città di tutto il mondo, i negozi sono contenitori neutri studiati per esporre al meglio, esaltare e rendere desiderabili i prodotti che, disposti su grandi pedane luminose ed espositori trasparenti, sono i veri, indiscussi protagonisti, con i loro colori, le trasparenze e un design immediatamente riconoscibile.
Con le aperture più recenti, Kartell è arrivata a un totale di oltre 130 flagship e 200 shop-in-shop. Ad essi si aggiungono i circa 3.000 punti vendita multimarca in 100 paesi nel mondo.
 
LA COMUNICAZIONE
 
Il marchio Kartell, dopo aver rivoluzionato il mondo del design, ridisegnando attraverso lʼutilizzo di materiali plastici tanti oggetti di uso quotidiano, è oggi consacrato come vera e propria “griffe del design”; un successo evidenziato dallʼinteresse internazionale ad organizzare eventi che coinvolgono sia la sua storia che il suo presente. Questo è il risultato di un eclettico e intenso lavoro di comunicazione unito allo sviluppo internazionale della rete distributiva. Kartell è protagonista di mostre, allestimenti, eventi nelle principali città del mondo.
Per illustrare la sua storia, Kartell si avvale di un proprio museo aziendale situato allʼinterno del quartier generale di Noviglio. Fondato nel 1999, il Museo Kartell presenta oltre mille oggetti, cataloghi, poster allʼinterno di un originale percorso espositivo. Per raccontare il suo presente, Kartell rivolge alla comunicazione una particolare attenzione, veicolata attraverso libri, eventi, allestimenti, attività di co-marketing.
 
Tra le pubblicazioni, il libro kARTell è una straordinaria collezione di oltre 150 interpretazioni dei prodotti Kartell attraverso gli occhi di prestigiosi fotografi, artisti contemporanei e scrittori - tra i quali Helmut Newton, David LaChapelle, Peter Lindbergh, Fabrizio Ferri, Bruce Weber, Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft - raccolti in unʼedizione speciale e realizzato con il contributo di Franca Sozzani,Direttore di Vogue Italia. Kartell comunica soprattutto attraverso i suoi prodotti e i suoi negozi monomarca presenti nelle principali città del mondo.
Nuovi stand espositivi, sempre più spettacolari, di grandi dimensioni, e di forte impatto visivo, curati da Ferruccio Laviani, raccontano ogni volta il progetto, la ricerca, lʼinnovazione, le nuove tendenze e i risultati raggiunti.
 
Legata a doppio filo al mondo della moda, Kartell nel 2007 ha dato il via al progetto “Mademoiselle à la mode”: la poltroncina disegnata da Philippe Starck è stata via via “vestita” dai principali fashion brand italiani e internazionali, quali Valentino, Dolce & Gabbana, Missoni, Moschino, Burberry, Etro, Gaultier, Lacroix. Un altro importante passo nel fashion viene compiuto nel 2009 con il lancio della collezione di ballerine “Glue Cinderella”. Il successo della prima serie ha spinto l'azienda ad ampliare la gamma di calzature, tutte naturalmente in materiale plastico, e ad iniziare la collaborazione con Moschino, con cui ha creato la linea di ballerine BowWow.
 
MUSEO KARTELL
 
Il Museo Kartell nasce nel 1999 per celebrare i cinquantʼanni di attività di Kartell e raccontare lo straordinario connubio tra plastica e design. Contenitore di 1000 oggetti, progettato da Anna Castelli Ferrieri e Ignazio Gardella,il Museo Kartell si estende per circa 2500 mq allʼinterno dello spazio perimetrale dello stabilimento, a
Noviglio (MI). Un originale percorso espositivo, ideato da Ferruccio Laviani, offre ai visitatori lʼopportunità di una lettura immediata: la collezione è disposta in ordine cronologico su tre piani e allʼinterno di una tavola sinottica strutturata secondo le seguenti chiavi di lettura: manifestazioni, design, tecnologia e comunicazione. Le didascalie narrano la storia dellʼazienda e introducono le tappe più salienti della stessa.
 
Le prime sale, dedicate agli anni ʼ50, mettono in luce lʼapproccio del tutto innovativo di Giulio Castelli alla ricerca tecnologica e a unʼestetica rinnovata del design. Rassicurata da una ricca serie di premi, tra cui cinque Compassi dʼOro, negli anni ʼ60 lʼazienda dà il via alla produzione di oggetti più complessi ed evoluti, sviluppando
pezzi di design dʼarredamento in plastica. Si prosegue quindi con gli anni ʼ70, caratterizzati da una nuova attenzione allʼambiente di lavoro e a quello dei servizi collettivi, e dallo sviluppo della ricerca nel campo dei sistemi. Negli anni ʼ80, con la direzione artistica di Anna Castelli Ferrieri, Kartell cerca di conciliare la logica industriale e lʼapproccio high-tech, mentre il decennio successivo vede Kartell arricchire la collezione grazie al contributo dei diversi designer di provenienza internazionale con cui inizia a collaborare: vengono così prodotti oggetti che rispondono a nuove esigenze e seducono per lʼaccattivante design. Lʼesposizione si chiude con i pezzi di successo dellʼultimo decennio, che consacra definitivamente il Marchio come leader nel design internazionale che ha avuto nei suoi 60 anni di storia un filo conduttore costituito dalla costante innovazione tecnologica e funzionale.
 
Nel 2000, il Museo riceve il prestigioso riconoscimento come “miglior museo dʼimpresa” dal Guggenheim; le sue collezioni sono state richieste ed esposte al Centre Pompidou, alla Kunsthalle di Bonn, alla Triennale di Milano, al MoMA di New York.
 
CLAUDIO LUTI – PRESIDENTE
 
Claudio Luti nasce nel 1946 a Milano, dove si laurea in Economia e Commercio presso lʼUniversità Cattolica.
Dopo una breve esperienza presso un noto studio commercialista, nel 1975, intraprende lʼattività in proprio, iniziando a collaborare con aziende del settore moda ed alcuni stilisti che diventeranno poi icone del Made in Italy nel mondo. Sono gli anni ʼ75-ʼ76, un momento di grande fervore generale, in cui gli stilisti milanesi, pur con modeste strutture e capacità manageriali, intuiscono le potenzialità di sviluppo della moda pret-à-porter e le opportunità di business.
 
Nel 1977 Claudio Luti inizia a collaborare con Gianni Versace e, dopo un breve periodo in cui svolge contemporaneamente le attività di commercialista e manager, diventa nello stesso anno Amministratore Delegato dellʼazienda. Guida brillantemente Gianni Versace S.p.A. per dieci anni, lavorando a stretto contatto con il celebre stilista e assimilandone le indiscusse capacità e la proverbiale grinta. 
 
Nel 1988 lascia Versace e acquista Kartell, società di cui è Presidente. Entrato in azienda in un momento di
temporanea e, forse, fisiologica “stanchezza”, nel giro di qualche anno impone innovazioni tecnologiche e stilistiche, rinnovando il catalogo. Rispettando “lʼanima” di Kartell, il suo know-how, la vincente strategia industriale, intuisce la necessità di portare avanti una differente ricerca sul prodotto e sul materiale, contribuendo a liberare la plastica della connotazione, tipica degli anni ottanta, di materiale “cheap”. Chiama a collaborare grandi nomi del design internazionale, Philippe Starck per primo e, in seguito, Vico Magistretti, Antonio Citterio, Ron Arad, Piero Lissoni, Ferruccio Laviani… Sviluppa negli anni unʼimpressionante rete distributiva monomarca,
che si estende in breve a tutto il mondo.
 
Nel dicembre 2008 Luti viene premiato dal Museum of Art and Design di New York con il riconoscimento alla carriera “Visionaries!”.Nel giugno 2009 Claudio Luti si aggiudica il premio Japan Awards “Creatori di Valore”.
Nel gennaio 2012, a Luti e Kartell sono assegnati due prestigiosi riconoscimenti: il Premio Ernst & Young “LʼImprenditore dellʼanno 2011” per la categoria “Fashion & Design” e il “Premio Leonardo Qualità Italia 2011”, conferitogli dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
 

 

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